La storia di Pisa tra i sec. XI e XIV fu così intensa
e carica di acquisizioni economiche, sociali e artistiche,
da averle fatto assumere un ruolo da protagonista quasi assoluta
nel contesto del Mediterraneo centro-orientale:
grazie allo sviluppo dei fiorenti
commerci d'oltremare, ai quali tanto spesso si collegava la
partecipazione alle famose "attività" crociate,
la città accumulò rapidamente enormi capitali,
che le famiglie gentilizie pisane destinarono in parte direttamente
a sé,
in parte all'erezione di edifici di culto, filiali del proprio
prestigio nonché pegno della propria espiazione, e
quindi quanto più possibile maestosi e belli: le decine
di chiese pisane e la stessa Piazza dei Miracoli ce lo testimoniano
con eloquenza.
Vorrei darvi l' immagine di una città che assunse dimensioni
eccezionali per quei tempi, e questo non solo da un punto
di vista urbanistico, ma anche culturale: attirati dalle opportunità
commerciali, numerosi gruppi sociali di derivazione eterogenea
vi confluirono e vi si stanziarono, spesso organizzandosi
in veri e propri quartieri, e contribuendo così a rendere
Pisa una città cosmopolita.
Non limitatevi dunque alla visita della
Piazza dei Miracoli, troppo
spesso punto d'arrivo e di ripartenza dei turisti che arrivano
a Pisa: camminate invece, con calma, per le vie più
strette e sinuose del centro, osservate la possente ossatura
in pietra delle case;
entrate nelle chiese
millenarie e odorate, in silenzio, il profumo d'incenso di
cui anche i muri e gli arredi sono ormai imbevuti. Scoprirete
"gioielli" architettonici
e artistici, unici in Italia, ma che la forza di attrazione
della torre pendente rischia purtroppo di far passare inosservati.
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Quei meravigliosi "grattacieli"
che furono le case-torri, ancora in buon numero visibili,
vennero realizzate durante il Medioevo dalle più potenti
famiglie di Pisa, ad uso abitativo:
la necessità di continuare a costruire allinterno
delle mura cittadine (per ragioni difensive, ovviamente) e
limpossibilità a reperire terreni ancora liberi,
provocò uno sviluppo
della città in verticale, proprio come avviene nelle
metropoli moderne.
Torri
possenti, tanto più alte quanto più ambiziose
erano le famiglie che le facevano erigere, cominciarono a
perforare il cielo toscano: non solo a Pisa infatti, ma anche
a Firenze ce nerano più di duecento, così
come a Siena, a Lucca, a San Gimignano (tuttoggi è
la città che ne conserva di più, e che per questo
è soprattutto famosa). Ma probabilmente le case-torri
pisane sono fra tutte le più eccezionali, e forse anche
il prototipo originale: la forte spinta verso il basso provocata
dal peso della pietra con cui questi edifici venivano realizzati,
rese necessario lutilizzo di speciali archi, la cui
curvatura non fosse regolare ma a punta, così che il
peso che ogni arcata doveva sopportare, man mano che la torre
cresceva in altezza, venisse scaricato lateralmente lungo
i costoloni portanti delledificio. E qui viene il bello:
gli strani archi terminanti a punta che potete vedere lungo
le alte case-torri pisane furono costruiti con centine ricavate
dalle costole delle navi (Galee) con cui i commercianti-crociati
pisani solcavano i mari alla volta di Damasco, Jaffa, Gerusalemme.
Se
le navi pisane erano in grado di sopportare il potente attrito
dellacqua, si pensò bene che gli stessi elementi
di una nave potessero ugualmente sopportare lenorme
peso della pietra. Le case-torri pisane assomigliano infatti
a vere e proprie navi in un mare di pietra.
Damiano Andreini
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