Siena,
una favola cortese
Immaginate una favola cortese, un poema cavalleresco, o anche
una miniatura gotica: ecco Siena,
sullo sfondo di una Toscana medievale, senza cemento e senza
asfalto, solo calda pietra; in un ambiente sublime ma avaro
di risorse naturali, lontana dal mare e sempre alle prese con
una sua eterna e potente rivale: Firenze.
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Già, il dualismo Siena - Firenze fu forte, talmente forte
da esser più volte sfociato, nei secoli, in vere e proprie
guerre, militari e non: Firenze come David, Firenze
come Lorenzo il Magnifico: misura, ordine, simmetria; una città
i cui tratti più espliciti esprimono una forte razionalità,
ovviamente di stampo rinascimentale. Al contrario, Siena sembra
invece richiamare, soprattutto, simboli femminili: Piazza del
Campo, Maestà di Duccio, ornamenti, oro, ovunque un
idea di grazia e di leggerezza insuperabili.
In effetti il Rinascimento a Siena non è mai riuscito
a imporsi: lo si intravede appena, in alcuni edifici e in alcune
pitture, ma se cè è come passato dalla porta
di servizio, impacciato e deluso dalla fredda accoglienza. Insieme
allo stupore e alla commozione, camminando per Siena si avverte
sempre un senso vago di nostalgia: sarà per il fatto
di vederla lì, come una sirena, dolcemente seduta su
un ampio colle di tufo dorato nel mare aperto del paesaggio
toscano?, sarà per lodore delle sue vie, sinuose
e strette, o per il tono sensuale e mistico degli affreschi
gotici che ne decorano ogni palazzo e ogni chiesa ?; o sarà
forse perché è ormai lontano e irrecuperabile
il suo attivo ruolo di cerniera tra il Nord e il Sud dItalia?
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Non che Siena sia una città morta, tuttaltro: i
senesi sono gente gioviale e vivace (chi dice Siena dice Palio...),
il suo centro Universitario è allavanguardia e
le sue attività commerciali e finanziarie svolgono un
ruolo da protagonista a livello nazionale. Per non parlare,
ovviamente, del turismo.??La nostalgia scaturisce semmai dalla
distanza che separa noi, e il nostro secolo, dalluomo
e dalla cultura medievali, che hanno posato e decorato ogni
pietra e ogni mattone di Siena. Pur vantando, e a ragione, unorigine
romana, la città ebbe infatti il suo maggiore sviluppo
tra i secoli XIII e XV: divenne uno dei Comuni più prestigiosi
nel difficile scacchiere politico e militare toscano, nonché
uno dei due massimi poli di irradiazione artistica verso tutte
le corti dItalia (laltro, naturalmente, era Firenze).
Fu durante quei secoli, insomma, che Siena ottenne limmagine
urbana che ancora oggi affascina il mondo: edifici in pietra
o mattoni, alti e continui, che affiancano piccole vie serpeggianti
in un continuo saliscendi, per poi aprirsi dun tratto
su piccole piazze che introducono palazzi e chiese incantevoli,
dove la sensibilità delluomo medievale ha sottolineato
una cura minuziosa, quasi mistica, per il dettaglio.
Damiano Andreini |
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