Con l'Autunno ormai alle porte non posso fare a meno di soffermarmi
su un altro grande simbolo toscano: l'ulivo. Comincia ora, infatti,
il periodo della raccolta e della frangitura delle olive, un
rito che si ripete praticamente immutato da migliaia di anni:
gli stessi gesti, gli stessi ritmi di lavoro, perfino i semplici
macchinari nei frantoi sono, in pratica, da sempre gli stessi.
Partecipare ad una raccolta è come calarsi nella storia,
sentirsi contadino etrusco, o romano, o uomo medievale. Ci si
alza presto al mattino, ché le giornate in Novembre sono
corte e non c'è da perdere tempo; caffè, latte,
marmellata su pane arrostito al camino; ci si veste di lana,
ché la nebbia e il freddo non attacchino le ossa; la
scala, le reti, un paio di guanti e via..si parte. Il modo migliore
per raccogliere le olive è quello semplice e antico di
impugnare ogni rametto con la mano, scorrendolo dall'alto al
basso finché tutte le ulive non siano cadute sulla rete
stesa per terra.
L'ulivo è una pianta maestosa e robusta, simbolo di fermezza
e nobiltà: secondo la mitologia sarebbe nato da una disputa
tra gli dèi Poseidone ed Atena che si contendevano il
protettorato di una regione greca: per assicurarci il favore
degli uomini Poseidone donò loro un bellissimo cavallo
in segno di forza, coraggio e guerra, mentre Atena piantò
nel loro terreno la sua lancia e da questa germogliò
una pianta dai cui frutti sgorgava un liquido dorato.... La
dea promise a quanti se ne fossero abbeverati che avrebbero
odiato per sempre la violenza. Il popolo scelse il suo dono
e chiamò la città Atene: l'ulivo, da allora, è
simbolo di pace, lavoro e serenità.
In Italia apparve nel 600 a.C. portato per mare dai coloni greci
e fu coltivato, per primi, dagli etruschi. Le piante adulte
di ulivo sono alte e grandi, tanto che bisogna lavorarci in
tre o quattro; qui emergono i temperamenti delle persone: c'è
chi sta a terra, a raccogliere dal basso e chi invece, sognatore
e avventuriero, si sente attratto dalla pianta e vi sale, fino
quasi in cima. Dalla cima di un ulivo, sulla vetta di una collina,
il mondo non vi apparirà più lo stesso: con il
cielo nuvoloso, le nebbie inquietanti nei fondovalle e i boschi
scuri e gravi d'autunno forniranno scenari lugubri e suggestivi
dove, tra i gesti automatici della raccolta, è un piacere
perdersi con la fantasia.
Nelle belle giornate invece, quei boschi e quelle valli torneranno
a vivere con i caldi colori offerti da un tiepido sole. In entrambi
i casi avrete l'impressione di non volere scendere più.
In Toscana, e più in generale in Italia, ci sono piante
d' ulivo vecchie come una cattedrale romanica e altrettanto
belle: è certo, infatti, che un ulivo può vivere
per oltre mille anni: ampi fusti scuri, contorti e scavati dalla
pioggia e dai secoli, suggeriscono spesso strane figure animali
e i rami più alti, asciutti e ricurvi, assomigliano a
esili braccia nervose. Ma non è facile trovarne: nel
1985 la Toscana fu colpita da un'ondata di freddo eccezionale:
molti, anche tra gli ulivi più vecchi, non sopravvissero
alla neve e al ghiaccio e furono espiantati, poi sostituiti.
Eppure, sembra incredibile, la maggior parte dei "giganti
buoni" superstiti si trovano, e non solo in Toscana, nei
pressi degli antichi complessi monastici: cura minuziosa dei
monaci o favore divino? Comunque sia, provate a visitare, poco
a Sud di Siena, l'Abbazia benedettina di Sant'Antimo,
oppure quella vicina di Monte Oliveto Maggiore, o quelle certosine
di Calci e di Firenze,
e l'elenco potrebbe continuare. Insieme ai mattoni, alle statue
e agli enormi affreschi sulle pareti, ciascuno di questi stupendi
complessi architettonici ha conservato, per secoli, le sue preziose
piante d'ulivo.
Come vedete non vi ho parlato ancora dell'olio di oliva, e c'è
un motivo: in rete potete accedere a un sito che è stato
realizzato da un contadino toscano il quale, mi sembra di capire,
oltre ad essere un esperto di "olio buono", dimostra
di essere soprattutto un amante sincero della nostra tradizione
contadina: nel sito
troverete sezioni sulla coltivazione, sulla raccolta, sulla
frangitura, oltre ad alcune foto che ritraggono Gino e Pina,
esperti in potatura e raccolta delle olive. Insomma, un sito
rustico come una bruschetta! Prima di salutarvi vi ricordo un
altro sito,
di diverse ambizioni, dove potete farvi un'idea molto precisa
dei benefici di una dieta alimentare supportata dall'olio extravergine
d'oliva.
Damiano Andreini
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