Le
città
toscane conservano ancora le
caratteristiche di luoghi a misura d'Uomo, in fondo restano piccole,
antiche città. Sono ricche di storia, arte, folklore. E sono
ricche, molto ricche, di turismo. Così, fra gli esploratori
della Toscana, da alcuni anni cresce il numero di coloro che si
orientano verso i suoi luoghi meno conosciuti, meno frequentati, forse
più autentici.
E' nato così l' "andar per
pievi": prendendo l'auto, la moto, oppure una
bici, ci si comincia ad allontanare dalle città, percorrendo
strade sinuose che attraversano morbide colline, incontrano boschi
secolari, piccoli borghi medievali aggrappati ai colli, antichi
"Spedali" un tempo adibiti al'accoglienza dei pellegrini che scendevano
a piedi alla volta di Roma.
E poi ancora luminosi campi di
girasole, di grano, vigneti curatissimi, uliveti generosi,
luoghi dove si ripetono, da
sempre, i ritmi sereni degli uomini e delle stagioni.
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Qui
si incontrano le Ville e gli Agriturismo: antichi casolari di campagna
restaurati con cura minuziosa e immersi in una campagna di nuovo viva e
operosa: un nuovo Rinascimento in Toscana.
Provate a fermarvi, in una sera d'estate, in uno di quei piccoli borghi
cresciuti nei secoli intorno a una pieve: vi verrà dato il
benvenuto, e se avrete voglia di scambiare due parole, qualcuno alla
fine vi inviterà pure a cena; l'ospitalità in
Toscana è sacra, come del resto in tutta Italia.
Insomma, lasciatevi trasportare dalle strade, senza fretta
e magari senza una meta precisa: i borghi, i castelli, le coloniche e
le pievi nascondono tesori architettonici e artistici di valore
inestimabile e che oltretutto sono lì, nel loro contesto
naturale, ad offrire proprio per questo una sensazione di
autenticità che nessun museo cittadino, per quanto celebre,
è in grado di suscitare.
Damiano Andreini
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