il mese scorso si è parlato
del cipresso, l'albero simbolo della Toscana, evidenziandone
?l'origine, la storia della sua importazione in Italia e l'uso
ormai millenario ?di inserire questa pianta nei pressi di
tutte le chiese, pievi, abbazie, monasteri ?e conventi della
nostra regione. Si ?è detto infine di come, a partire
dal '400, il cipresso abbia iniziato a guadagnarsi ?un posto
di assoluto rilievo scenografico anche nei giardini e nei
parchi di ?tutte le ville patrizie sparse nella campagna toscana.
??E' questo, a mio avviso, l'altro tramite privilegiato per
cui il Cipresso è entrato ?nella storia dell'arte toscana,
accompagnando con la sua nobile semplicità piccole
?o grandi tavole sacre del Trecento, annunciazioni quattrocentesche,
affreschi ?di castelli o famosissimi ritratti di illustri
personaggi del Rinascimento ( HYPERLINK "http://cgfa.sunsite.dk/francesc/p-france14.htm"
http://cgfa.sunsite.dk/francesc/p-france14.htm), ?fino ai
'privati' e luminosi paesaggi macchiaioli ( HYPERLINK "http://cgfa.sunsite.dk/l/p-lega1.htm"
http://cgfa.sunsite.dk/l/p-lega1.htm) ?( HYPERLINK "http://cgfa.sunsite.dk/l/p-lega3.htm"
http://cgfa.sunsite.dk/l/p-lega3.htm) e oltre, nella pittura
di oggi e certamente ?in quella di domani. ??Chiaramente,
per la sua particolarissima forma quest'albero non è
stato sempre ?utilizzato allo stesso modo dai pittori nel
corso della storia. Anzi, la sua ?presenza o assenza nelle
opere di un determinato artista o di una certa epoca ?può
in fondo essere considerata un segno di stile, la spia di
una peculiare visione ?del mondo e della relativa volontà
di rappresentarlo in tutte le sue forme. Innanzitutto ?bisogna
fare una distinzione: il cipresso dal fusto esile e slanciato,
con la ?chioma affusolata e di un intenso verde scuro, è
il cosiddetto Cipresso "Piramidale", ?e così
lo troverete in tutti i calendari o cartoline che illustrano
il paesaggio ?toscano. ??Ma questa varietà di cipresso
non è l'unica che troverete nelle nostre campagne:
?esiste anche un'altra forma dello stesso albero, il Cipresso
"Orizzontale", che ?ha una chioma più panciuta
perché i rami anziché stagliarsi in verticale
verso ?il cielo si allargano appunto in orizzontale, un po'
come un abete. Questa seconda ?varietà non ha valore
ornamentale ma è altrettanto diffusa in Toscana perché
?più preziosa della prima nella falegnameria e nell'ebanisteria
artigianale (mobili, ?porte, tavoli, violini, pianoforti in
cipresso sono tutti realizzati con il varietà ?Orizzontale).
Perciò, nei quadri o negli affreschi dove non si trovano
i bei ?cipressi slanciati può capitare che ce ne siano
della seconda specie. E comunque ?a noi qui interessa il Piramidale,
straordinariamente simile a una fiammella ?di candela, più
famoso e stilisticamente più importante.??Se prendete
un qualsiasi manuale di storia dell'arte, a un certo punto
troverete ?scritto che la pittura di paesaggio, praticamente
abbandonata con il crollo dell'Impero ?Romano, torna prepotentemente
alla ribalta nel Trecento con il grandioso affresco ?"Effetti
del Buon Governo nelle campagne" ( HYPERLINK "http://www.abcgallery.com/L/lorenzetti/alorenzetti4.html"
http://www.abcgallery.com/L/lorenzetti/alorenzetti4.html)
?( HYPERLINK "http://www.abcgallery.com/L/lorenzetti/alorenzetti6.html"
http://www.abcgallery.com/L/lorenzetti/alorenzetti6.html)
( HYPERLINK "http://www.kfki.hu/~arthp/art/l/lorenzet/ambrogio/governme/2effecz1.jpg"
http://www.kfki.hu/~arthp/art/l/lorenzet/ambrogio/governme/2effecz1.jpg)
?realizzato nel 1338 da Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Comunale
di Siena. Approssimando ?un po', si può dire che nei
circa 9 secoli che separano quest'affresco dalla ?fine dell'Impero
Romano, l'arte aveva seguito coordinate tali da non prevedere
?il paesaggio come elemento autonomo e significante. ??Infatti,
la maggior parte dei soggetti di pittura medievale, legata
prevalentemente ?alla sfera del sacro, ha come sfondo un indistinta
superficie dorata ( HYPERLINK "http://www.artinvest2000.com/maesta.htm"
http://www.artinvest2000.com/maesta.htm). ?Era l'arte senza
spazio e senza tempo elaborata secoli prima nello stile bizantino
?ed importata in Europa dalla mitica e opulenta corte di Costantinopoli
( HYPERLINK "http://www.un-travel.com/images/istanbul.jpg"
http://www.un-travel.com/images/istanbul.jpg). ?Un'arte che
doveva servire a 'lanciare' l'uomo entro la sfera spirituale,
fare ?da tramite - pur mantenendo un incolmabile distanza
- fra uomo comune, imperatore ?e Dio. Un'arte strettamente
funzionale alla gerarchia del sacro ( HYPERLINK "http://www.vista.it/zoom/comra/web/dynamic.asp?din=comra-svitale2"
http://www.vista.it/zoom/comra/web/dynamic.asp?din=comra-svitale2),
?insomma, che focalizzava l'attenzione su icone di santi o
di imperatori immediatamente ?riconoscibili da pochi chiari
attributi e quindi pressoché indifferente a una ?coerente
ambientazione naturalistica. Anche laddove alberi o rocce
facevano la ?loro comparsa, la loro forma era decisamente
stereotipata: forse saprete che ?nel Medioevo, per dipingere
una montagna o un colle, gli artisti non osservavano ?direttamente
le forma della montagna, ma erano soliti osservare un sasso
precedentemente ?appoggiato sul tavolo e illuminato da una
candela... ( HYPERLINK "http://cgfa.sunsite.dk/giotto/p-giotto15.htm"
http://cgfa.sunsite.dk/giotto/p-giotto15.htm)??D'altra parte,
se tornate a guardare l'affresco di Siena, noterete che una
semplificazione ?delle forme vegetali è ancora presente:
vi si riconoscono soltanto dei pini e ?dei cipressi, insieme
ad alberi non meglio definiti, mentre la campagna intorno
?a Siena aveva allora - come oggi - specie arboree molto più
numerose. Le cose ?non cambiano molto nel periodo del "tardo
Gotico", fra Trecento e Quattrocento, ?nella cui arte
il paesaggio diventa sì un elemento preponderante,
talvolta ingombrante ?( HYPERLINK "http://www.artonline.it/opera.asp?IDOpera=637"
http://www.artonline.it/opera.asp?IDOpera=637), ma dove rimane
ancora una forte ?semplificazione nella forma delle diverse
specie vegetali ( HYPERLINK "http://www.kfki.hu/~arthp/art/zgothic/miniatur/1401-450/01f_1400.jpg"
http://www.kfki.hu/~arthp/art/zgothic/miniatur/1401-450/01f_1400.jpg).
??Le cose cambiano decisamente nel Quattrocento, durante il
Rinascimento: artisti ?come Donatello, Masaccio, Brunelleschi
avvertono il bisogno di riprodurre la ?realtà visibile
in modo razionale e oggettivo, osservandola e "ingabbiandola"
?scientificamente secondo le regole geometriche della prospettiva.
Ma la novità ?non è solo prospettica: Donatello
e Masaccio si mettono a studiare l'arte greco-romana ?per
recuperare la grande sapienza raggiunta dagli antichi nel
modellare il corpo ?e la gestualità delle figure umane.
Così adesso, per la prima volta, uomini e ?donne, santi,
imperatori, vescovi, papi e ricchi mercanti, immortalati per
le ?strade o nelle suntuose stanze dei loro palazzi cittadini,
entrano nei dipinti ?in maniera riconoscibile, misurabile,
scientifica.?In questo contesto di vera e propria rivoluzione
stilistica, il paesaggio nell'arte ?incontra la stessa magnifica
sorte. Ne parleremo la prossima volta.
Damiano Andreini
Cipressi 1, 2,
3 e 4.
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